Questo articolo non è mio, ma lo volevo condividere con voi, perché lo trovo molto affine a ciò che provo.
Il periodo dei 40 anni è un traguardo importante nella vita di ogni individuo. Una tappa da celebrare, da onorare, da ricordare.
Non è un’età come le altre. Anche se è vero che ogni età è diversa e porta con sé esperienze, consapevolezze e storie che appartengono solo a quell’annata, questi anni rappresentano una vera e propria porta. Gli studi di biologia ci dicono che ogni 7 anni tutte le nostre cellule si rinnovano completamente e lo studio della biografia secondo l’antroposofia parla di settenni di sviluppo, fasi di 7 anni all’interno delle quali l’individuo fa esperienze particolari per prepararsi alla fase successiva. Seguendo questi interessanti approcci comprendiamo che ci troviamo l‘inizio del nostro settimo settennio, considerato il periodo della piena maturità umana.
“La vita dell’uomo conosce tre fasi: vent’anni per imparare, venti per lottare e venti per saggezza maturare”
Detto cinese
A questa età tutto ciò che si è imparato nei settenni precedenti può diventare frutto.
Spesso gli uomini iniziano a costruire casa, le donne a trovare la via di realizzazione di se stesse. Dopo tanto cercare, studiare, mettersi in gioco è ora di raccogliere tutto ciò che si ha seminato e fermarsi a gustarsi il buon raccolto che ne verrà. A questa età possono accadere cambiamenti radicali, sia affettivi che lavorativi. Possono insorgere crisi, avvengono trasferimenti, disagi interiori particolari.
Ciò che inizia a cambiare in modo evidente è il corpo. Se prima dei 40 anni non si sono notati particolari mutamenti, dopo cambia la nostra massa muscolare, la pelle, perfino le caratteristiche dei capelli. Vi è una vera e propria trasformazione. Esterna ed interna .
Possiamo denominare questi anni l’età della decisione.
Chi vogliamo essere? Cosa vogliamo fare? Sono queste le domande che ora attendono una risposta. Non possiamo più andare oltre a questi anni per poter agire. Certo, anche dopo quest’età possiamo attuare cambiamenti, porci domande nuove, riprendere in mano sogni e desideri. Ma questo è il momento ideale per partire con il piede giusto, per fare finalmente il punto della situazione, per riunire tutte le forze e indirizzarle verso quella chiamata dell’anima che ci sta attirando a sé in modo prepotente.
Questa soglia è molto simile alla soglia adolescenziale. In questo periodo della vita siamo messi di fronte a decisioni da prendere, allacciamo amicizie nuove, interessi assopiti si risvegliano, sentiamo come allora uno spirito di ribellione che scalpita dentro di noi, proviamo smarrimento, insicurezza, instabilità.
E’ come se si aprissero occhi nuovi: questa volta più consapevoli, più maturi. Ritornano malanni fisici del passato, paure credute superate oppure il nostro corpo può far emergere sintomi completamente nuovi. Tutto è in movimento. Tutto ci sta parlando.
Questo rappresenta un vero un giro di boa. Siamo arrivati più o meno a metà della nostra vita. Ci ritroviamo a fare un’analisi di ciò che abbiamo vissuto, a fare i conti con i nostri desideri realizzati e quelli ancora da concretizzare. E’ ancora il tempo per creare. Anzi, è il momento giusto questo per farsi guidare dall’istinto, dalla fantasia, dall’immaginazione. Ora sì possiamo seguire in modo saggio queste nostre maestre interiori, non come in adolescenza quando non avevamo ancora le redini della nostra interiorità. Ritornano ora le vibrazioni della nostra adolescenza e le possiamo incanalare per concretizzare i nostri sogni e progetti di vita.
Qui orami ci conosciamo abbastanza e possiamo percepire vivamente la nostra missione su questa terra. E seguirla. Tutto ciò che è accaduto prima è stata una preparazione a questo momento. Tutte le fatiche, i cambiamenti interni ed esterni a noi, gli accadimenti, tutte le crisi, le gioie e i drammi sono stati allenamenti in grado ora di sostenerci.
Adesso è il momento di scegliere la luce, di decidere per quella via, di rischiare.
La porta della realizzazione, durante gli anni precedenti ai 40 si percepisce solitamente una grande turbolenza interiore, si va alla ricerca incessante di qualcosa che non sappiamo definire, veniamo attirati da percorsi di crescita personale per comprenderci meglio, e spesso ci si sente sempre inadeguati. Questi anni turbolenti sono il preludio di questa porta trasformativa.
Ciò che decideremo di fare a questa età sarà la luce che illuminerà il resto della nostra vita. Galileo Galilei guardò le stelle la prima volta a 42 anni. Rosa Parks a 41 si rifiutò di cedere il proprio posto sull’autobus ad una persona di colore bianco dando il via al movimento per i diritti civili degli afroamericani. Ma anche tante persone comuni intorno a noi, se ci pensiamo, hanno preso parte a quest’età a cambiamenti importanti. C’è un onda che giunge in questo periodo della nostra vita, un’onda da cavalcare, da non lasciarsi sfuggire.
Siamo dinanzi ad un bivio: prendere o lasciare.
La vita comincia a quarant’anni.
Grazie
Elena Bernabè Scrittrice